Lettera al pubblico - Abbon. Prosa 2022/23

Lettera al pubblico - Abbon. Prosa 2022/23

Abb_22-23_cop.png

Care Spettatrici e Cari Spettatori,
 
siamo ormai giunti al termine della stagione 2021 – 2022, destinata ad essere ricordata negli anni come una tra le più difficoltose nella storia del teatro italiano. Oltre due anni di epidemia – con il conseguente corollario di lockdown e limitazioni varie -, seguiti dal dramma di un conflitto deflagrato proprio alle soglie d’Europa, hanno determinato per il settore dello spettacolo (quantomeno per quello dal vivo) il rischio effettivo di una crisi esiziale.

Durante questi lunghissimi, cupi mesi mi sono domandato spesso, come immagino anche molti di voi avranno fatto, se e quando una ripresa della vita normale fosse prospettabile. Come tanti, ho perso il sonno – oggi non riesco a dormire più di poche ore per notte – ed il piacere delle “piccole” gioie quotidiane; sono diventato umbratile e a tratti scontroso.

Impaurito.

Sospettoso.

Infine, l’intuizione: ho seriamente bisogno di ridere! …e ho pensato che forse la stessa necessità sia avvertita anche da voi.

Ridere. Già, ridere… Non del riso proverbiale s’intende; quello che, per capirci, abbonda sulla bocca degli stolti, e che una certa televisione – a tacere di internet! – pare ammannire senza economia quale panacea alle sofferenze dell’anima ingenerate dalle circostanze. Un riso che non nutre (lo spirito); passivo ed implicitamente macabro, foriero di tristezza.

No, nulla del genere.

Ma ridere attivamente, consapevolmente. Un esercizio di resilienza morale; un atto di estrema caparbietà di fronte all’insidiosa assurdità del presente, che penetra nelle nostre anime svuotandole di contenuto. Una barricata immateriale ma invalicabile, costruita con i materiali che il Teatro meglio di qualsiasi altra forma d’Arte può fornire. Oggi più che mai, il fronte interno di un’autentica resistenza interiore deve saldare, con-fondere, la capacità di far pensare e la volontà di divertire: un pubblico triste, afflitto, cogitabondo perde la capacità di riflettere e diventa schiavo dei propri affanni, mentre un sano riso predispone l’animo alla profondità della riflessione.

Forte di tali riflessioni, ho inteso mettere a punto un cartellone orientato in questa direzione. Non troverete nel programma d’abbonamento del Teatro Dehon, per la prossima stagione 2022 – 2023, tragedia classica o psicodramma post-moderno: se bramate le lacrime, guardatevi un telegiornale o date un’occhiata al prezzo della benzina… Se invece desiderate “ricaricare le batterie” in modo intelligente (così da poter rinunciare allo zapping il giorno dopo, e magari fare il pieno alla macchina senza arrabbiarvi troppo), allora venite a trovarci in sala: forse non risolveremo i vostri problemi, ma di sicuro vi offriremo l’opportunità di guardare ad essi senza troppo rancore e chissà… Magari anche di scherzarci sopra!

Non mi dilungo in descrizioni del cartellone, che potrete trovare sul sito del Dehon e sui social media, ma desidero segnalare la principale produzione di Teatroaperto per la prossima stagione, vale a dire lo spettacolo “Il mio peggior amico”, realizzato grazie alla collaborazione con due autentici professionisti del buonumore, Malandrino & Veronica, che siamo felici ed orgogliosi di accogliere nella nostra famiglia.

Il Direttore Artistico Piero Ferrarini


Sito ufficiale del Teatro Dehon di Bologna

Centro Culturale Teatroaperto a R. L. – Teatro Dehon - Teatro Stabile dell’Emilia-Romagna
Biglietteria e uffici 051.342934 , Via Libia 59 - biglietteria@teatrodehon.it
Orari Uffici: Dal lunedì al venerdì | ore 9-13 e 15-18
Biglietteria: Dal martedì al sabato | ore 15-19